Riapre il concordato preventivo
12/11/2024
Riapre il concordato preventivo biennale fino al 12 dicembre
Possibile ancora l'adesione al "ravvedimento speciale"
Con Comunicato stampa del Consiglio dei ministri del 12 novembre scorso è stata annunciata la riapertura dei termini per il “concordato preventivo biennale” 2024-2025 che consentirà a chi non ha aderito entro lo scorso 31 ottobre, di aderire senza aggravi fino al prossimo 12 dicembre.
Come detto nelle precedenti news, il CPB consiste nella possibilità di sottoscrivere con l’Agenzia ad una proposta di tassazione forfettaria (appunto “il concordato”), in luogo di quella normalmente basata sulla determinazione effettiva del reddito a consuntivo, per gli anni 2024 e 2025. Il reddito concordato viene calcolato nella dichiarazione dei redditi 2024 anno 2023 in base al livello di affidabilità fiscale espresso dagli ISA. Sotto il profilo della convenienza, l’adesione al CPB, consentirà un risparmio sulle imposte da pagare nel 2025 e nel 2026, laddove il reddito effettivo si dimostri superiore al reddito concordato. A ciò si somma anche la possibilità di pagarne una “sostitutiva” fra il 10% e il 15% sul maggior reddito, in luogo di IRPEF IRAP e IRES. Inoltre, il CPB garantisce l’esclusione dagli accertamenti dell’Agenzia sui redditi negli anni di adesione.
Come noto, la riapertura dei termini, avviene a seguito di grande incertezza normativa, con interventi Legislativi avvenuti a campagna dei redditi inoltrata e con chiarimenti dell’Agenzia anche essenziali pervenuti tramite FAQ e Circolari a ridosso della scadenza, situazione oggetto di speculazioni da molte parti, da cui è derivato un limitato tasso di adesione. Non da ultimo, è stato aggiunto quest'estate con il DL 113/2024 il “ravvedimento speciale” degli anni 2018 2022, con la possibilità di pagare un extra-imposta a sanatoria, sulla falsa riga del CPB, per gli anni in questione, con connessa esclusione dagli accertamenti.
Accesso precluso ai forfettari per i quali resta
possibile il CPB solo per il 2025
Oggi ci è noto che la riapertura non riguarda la generalità dei contribuenti, in quanto nel Comunicato è previsto che soli ai soggetti ISA (soggetti imprenditori individuali o società che hanno inferiori ai 5,1 milioni di Euro) escludendo i forfettari per i quali il concordato resta applicabile in via sperimentale per il solo 2024.
La riapertura, inoltre, si applicherebbe a coloro che hanno inviato la dichiarazione entro lo scorso 31/10, escludendo coloro che per volontà o per dimenticanza non hanno provveduto ordinariamente all’invio (o lo faranno tardivamente entro 90 giorni).
Tutto ciò sembra collegato alla ulteriore condizione che nella dichiarazione inviabile ora in cui si esprime la scelta per il CPB non possa emergere un minor imponibile o una minore imposta (in altri termini non si deve trattare di una c.d. integrativa a favore): l’unico elemento modificabile è proprio il quadro P con cui viene formalmente accettata la proposta di CPB.
Sembra anche previsto che chi aderisce al CPB possa aderire anche al regime del ravvedimento operoso 2018 – 2022 collegato.
Tutto quanto sopra resta comunque oggetto di conferma legislativa perché la proroga verrà ufficializzata con un decreto-legge ad hoc, la cui pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dovrebbe avvenire a stretto giro.
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