CPB: in arrivo la proposta di reddito dell’Agenzia

07/06/2024

Disponibile dal 15 giugno la proposta dell'Agenzia previo calcolo ISA.
Correttivi in arrivo a scadenze, esclusioni e cause decadenza

Come noto l'istituto del concordato preventivo biennale ruota attorno alla proposta che l’Agenzia delle Entrate formulerà ai contribuenti interessati per fissare un reddito rilevante (e vincolante sia per l’Agenzia delle Entrate sia per il contribuente) a fini IRPEF / IRES e se dovuta IRAP per i periodi di imposta 2024 e 2025. Tale reddito assumerà valenza anche a fini contributivi (ad esempio, per i pagamenti di contributi INPS artigiani e commercianti).

Ad oggi sappiamo, che tale proposta verrà elaborata, in modo automatico e discrezionale da parte della Agenzia, sulla base sia del reddito dichiarato nell’anno 2023 dai soggetti interessati, sia dei dati in possesso dall’Amministrazione finanziaria, in primis i dati raccolti con il modello ISA.

Il prossimo 15 giugno 2024, all’interno del software ISA che viene gestito dal commercialista per comunicare tali dati, sarà possibile caricare i dati relativi ai redditi 2023 e “lanciare” il calcolo del reddito preventivo, oggetto della proposta di concordato.

Tali tempistiche sono legate alla proroga al 31 luglio per tutti i soggetti ISA e forfettari, che possono appunto accedere al CPB, per il pagamento, eventualmente su base concordataria, del saldo 2023 e I acconto 2024. Resta ovviamente la possibilità di avvalersi della proroga anche qualora non si volesse aderire al CPB, e quindi calcolare ordinariamente saldo e acconti.

Il 15 ottobre 2024, come data di invio delle dichiarazione dei redditi 2024 anno di imposta 2023, è invece  la data ultima per accettare la proposta formulata da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Si evidenzia sulla base di alcune modifiche segnalate dal Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti, sarebbero in arrivo una serie di decreti corretti alla Delega Fiscale, incluso il DLgs. 12 febbraio 2024 n. 13, in materia di concordato preventivo biennale, al fine di renderlo più agevole e appetibile. Particolarmente attesi sono le novità  legate alla possibilità di avvalersi di cause straordinaria per rideterminare il reddito in fase di concordato, oppure gli effetti delle decadenza. Va precisato sempre infatti che, nel caso di decadenza dal concordato, restano dovute le imposte e i contributi determinati tenendo conto del reddito e del valore della produzione netta concordati se maggiori di quelli effettivamente conseguiti.

Restiamo a disposizione per ogni approfondimento.

A cura di Chiara Zenari

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