IRPEF 2025 a tre aliquote e meno detrazioni

08/01/2025

Confermate le nuove aliquote IRPEF a tre scaglioni,
limiti alle detrazioni per i redditi più alti


Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2025 sono state rese ufficiali le 4 aliquote IRPEF introdotte nel 2024 sul quale calcolare le imposte sul reddito delle persone fisiche:
  • fino a euro 28.000, 23%;
  • oltre euro 28.000 e fino ad euro 50.000, 35%;
  • oltre euro 50.000, 43%.
La manovra introduce alcune nuove limitazioni alle detrazioni fiscali per i contribuenti con redditi superiori a euro 75.000. Le spese sanitarie e quelle relative ai mutui contratti fino al 31.12.2024 restano escluse dal tetto della revisione delle detrazioni. Tutte le altre detrazioni potranno arrivare fino a un massimo di euro 14.000 nella fascia di reddito euro 75.000 - 100.000, mentre per la fascia di reddito tra 100.000 e 200.000 euro la detrazione massima sarà di euro 8.000. 

È inoltre previsto lo stop alle detrazioni per i figli a carico oltre i 30 anni, con eccezione dei figli disabili.
 
Revisione anche dei bonus edilizi con detrazione differenziata tra prime e seconde case

La Legge di bilancio per il 2025 prevede modifiche in materie di BONUS EDILIZI rimodulando così le principali detrazioni fiscali per la casa:
  • Le detrazioni fiscali  per le seconde case passano nel 2025 al 36% con un massimale di spesa pari ad euro 96.000 e diminuiranno 30% nel biennio 2026-2027;
  • Le detrazioni fiscali restano al 50% per le abitazioni principali nel 2025 con un massimale di spesa euro 96.000 e scenderanno al 36% anche per le prime case nel biennio 2026-2027. 
Confermato per il 2025 anche il bonus mobili nei limiti di Euro 5.000 di acquisti.
 
Resta confermato lo stop dal 15 ottobre 2024 per il Superbonus (ex 110%), che resta consentito solamente se entro tale data è stato presentato il titolo abilitativo all’esecuzione ed i lavori avviati.  

Invece, come da previsioni si conferma l’esclusione da tutti i bonus edilizi delle caldaie alimentate unicamente da combustibili fossili, ossia le caldaie a condensazione attualmente incentivate, a meno che non siano inserite in un sistema ibrido (composto da caldaia a condensazione e pompa di calore).

 



Restiamo a disposizione per ogni approfondimento. 

A cura di Chiara Zenari

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