Riforma sulla successioni dal 2025

05/12/2024

Al via la riforma con esenzione su trasferimenti di quote sociali 
ma anche semplificazioni su liquidazione imposte e conti correnti

 
​Con il Decreto Legislativo n. 139 del 18 settembre 2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 2 ottobre 2024, sono state introdotte nuove misure per semplificare e razionalizzare le imposte sulle successioni e donazioni, ma anche l’imposta di registro e di bollo. Questo decreto, adottato in attuazione della c.d. Delega Fiscale, è entrato in vigore il 3 ottobre 2024, ma le sue disposizioni si applicheranno principalmente a partire dal 1° gennaio 2025.
 
I cambiamenti più rilevanti riguardano l’esenzione dell’imposta di successione per il trasferimento di aziende o partecipazioni sociali. La normativa attuale estende l’esenzione ai trasferimenti che consolidano una posizione di controllo già in capo al de cuius, chiarendo così un punto controverso della prassi precedente. Rimangono le condizioni fondamentali per usufruire dell’esenzione: continuare l’attività d’impresa per almeno 5 anni, mantenere il controllo societario o la titolarità del diritto per lo stesso periodo, e dichiarare l’impegno a rispettare queste condizioni nell’atto di donazione o nella dichiarazione di successione
 
Un’altra delle principali novità riguarda i trasferimenti tramite trust, che  vengono ufficialmente inclusi tra quelli soggetti all’imposta sulle successioni e donazioni. In generale la tassazione avverrà nel momento in cui i beni verranno effettivamente trasferiti ai beneficiari finali, tuttavia, il disponente o il trustee ha la possibilità di pagare l’imposta in anticipo, già al momento del conferimento dei beni nel trust. Va notato che questa disciplina si applica anche ai trust istituiti prima dell’entrata in vigore del decreto.
 
Per quanto riguarda le aliquote e le franchigie, non ci sono cambiamenti sostanziali.

Non servirà più aspettare il calcolo dall'Agenzia,
ma si procederà con auto-liquidazione

Sempre dal 2025, infatti, i contribuenti saranno tenuti a calcolare e versare l’imposta entro 90 giorni dalla presentazione della dichiarazione di successione. L’Agenzia delle Entrate, in un secondo momento, effettuerà controlli per verificare che l’imposta calcolata sia corretta. Se risulterà dovuta una maggiore imposta, verrà notificato un avviso di liquidazione con un termine di 60 giorni per il pagamento della differenza, insieme agli interessi e alle sanzioni ridotte.
 
Altre novità includono lo svincolo dei conti correnti prima della dichiarazione di successione, ma solo in presenza di un erede unico con meno di 26 anni e se nell’eredità sono presenti immobili. Inoltre, le liberalità indirette saranno soggette all’imposta di donazione solo se registrate volontariamente o se accertate dall’Agenzia delle Entrate nell’ambito di verifiche fiscali.
 
Passando all’imposta di registro, viene introdotto un meccanismo di autoliquidazione simile a quello previsto per le successioni. I contribuenti dovranno calcolare e versare l’imposta al momento della registrazione dell’atto, salvo specifiche eccezioni come gli atti giudiziari. Anche in questo caso, l’Agenzia delle Entrate effettuerà controlli successivi per correggere eventuali errori o omissioni.
 
Altre modifiche riguardano la base imponibile nei trasferimenti di immobili abitativi, dove si applicherà la regola del “prezzo-valore”, e la soppressione della solidarietà passiva per l’imposta di registro sui decreti ingiuntivi. In sostanza, l’imposta dovrà essere pagata prima dal debitore ingiunto e, solo in caso di mancato pagamento, si potrà chiedere al creditore.
 
Segnaliamo infine l'introduzione di specifiche regole per la registrazione di contratti di cessione di diritti edificatori, con l’applicazione di un’imposta proporzionale al 3%, e di nuovi limiti all’imposta da pagare su caparre e acconti nei contratti preliminari, che non potrà superare l’imposta dovuta per il contratto definitivo.
 
Restiamo a disposizione per ogni approfondimento. 

A cura di Vittore Cacciatori

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